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Resistere alle tentazioni: il controllo degli impulsi

Immaginate di avere cinque anni e che qualcuno vi faccia la seguente proposta: se aspetti che io ritorni da una commissione, avrai in premio due caramelle. Se non puoi aspettare, ne avrai solo una, ma subito.

Si tratta di una sfida che mette alla prova l’eterna battaglia fra impulso e repressione, desiderio e autocontrollo, gratificazione e rinvio. In queste condizioni, la scelta operata dal bambino è un valido test che offre una  interpretazione non solo del suo carattere, ma anche della traiettoria che egli probabilmente percorrerà nella sua vita.

Un importante studio ha osservato alcuni adolescenti che da  bambini furono sottoposti al test della caramella. I ragazzi che all’età di cinque anni avevano resistito alla tentazione dimostravano di possedere una maggiore competenza sociale: erano efficaci a livello personale, sicuri di sé e più capaci di tener testa alle frustrazioni della vita. Invece, i ragazzi che a cinque anni non avevano resistito alla tentazione tendevano ad avere un profilo psicologico relativamente più inquieto: essi si dimostravano timidi, testardi e indecisi, facilmente turbati dalle frustrazioni e/o paralizzati di fronte allo stress, diffidenti e risentiti perché convinti di non ottenere “abbastanza” , più inclini alla gelosia e all’invidia con tendenza ad innescare liti e conflitti. Inoltre, nonostante fossero passati diversi anni, essi erano ancora incapaci di rinviare le gratificazioni.

La capacità di frenare i propri impulsi è alla base di molti sforzi dell’adulto, dal mettersi a dieta al prendere la laurea. Alcuni bambini, anche a soli cinque anni, erano già padroni delle fondamentali tecniche di questa abilità: sapevano interpretare la situazione sociale, riconoscendo che in quel caso specifico il rinvio era conveniente; sapevano come distogliere l’attenzione dalla tentazione proprio lì di fronte a loro; e, infine, riuscivano a distrarsi senza abbandonare l’obiettivo che si erano prefissati: le due caramelle.

Il “rinvio della gratificazione autoimposto e diretto a un fine” è forse l’essenza stessa dell’autoregolazione emotiva: la capacità di negare l’impulso in vista e al servizio di un obiettivo, indipendentemente dal fatto che si tratti di un affare, di risolvere un’equazione algebrica o di aggiudicarsi la Coppa del Mondo.
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L’autoregolazione emotiva è una capacita presente in ognuno di noi, che può essere sviluppata, perfezionata e trasmessa per migliorare il proprio rapporto con sé, con gli altri e con la realtà che viviamo ogni giorno.